Parlo di me
è alto 859 m e si trova a Villacidro all’interno della catena montuosa del Monte Linas.
Tradotto dal sardo “Monte della volpe”, si dice che il nome Margiani non sia stato dato al monte per immortalare l’astuto animale, nemico da sempre dei pastori, bensì, per ricordare il capo degli uomini che si erano rifugiati in quelle montagne impervie per non assoggettarsi agli invasori e che da quell’altura potevano controllare le mosse del nemico e anticiparne i movimenti.”
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nei pressi di Villacidro, ai piedi del Monte Linas, è possibile osservare la macchia mediterranea con tutte le sue specie più tipiche. Ciò che rende il parco così famoso è la presenza di numerosi ciliegi tanto che, durante la primavera, la vallata si colora del bianco dei fiori. Da qui è possibile partire per numerose e affascinanti escursioni a piedi.
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Villacidro, vanta una storia mineraria importante, è suggestivo scorgere nei boschi e nelle campagne gli antichi ruderi e i segni riconducibili all’attività estrattiva, come la miniera di Canale Serci, immersa nei boschi di Monti Mannu, nelle numerose gallerie di sondaggio ricoperte di vegetazione e nascoste tra gli alberi.
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A Villacidro tra i varie feste c’è la festa di Sant’Isidoro, tanto attesa ogni anno dalla comunità , che insieme alla Sagra delle ciliegie e a Monumenti aperti, richiama migliaia di persone
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Dalle parti di Villacidro la ciliegia viene chiamata barraccocca, e vista l’importanza che ha per l’economia locale viene festeggiata con una sagra, la Sagra delle ciliegie
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ha molti volti, ma significa soprattutto mistero, paura, rumore di campanacci, le strade di Villacidro invase dalle maschere sarde, ognuna con un significato e una storia particolare.
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è una cascata situata nel comune di Villacidro. Composta da tre salti, per un totale di 60 metri circa, è formata dal torrente Coxinas, che prende poi il nome di Rio Seddanus. È una meta molto frequentata in tutte le stagioni
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l’incontro delle due processioni della statua della Madonna e quella di Gesù risorto; dopo in un’unica processione con i fedeli numerosissimi, si recano alla Messa solenne. Le statue restano esposte per una settimana e con “su inserru”, vengono riposte nel loro sito fino all’anno successivo.
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